domenica 4 novembre 2007

Epopea GdiG - 3

Ed eccomi qui! Finalmente in questa città straniera chiamata Berghem de Hota!!!
Non ci posso credere!!! Ce l’ho fatta!!!
E ora? Tutta emozionata studio la cartina di Google per arrivare a destinazione, compro un biglietto dell’autobus, attraverso la piazza di fronte alla stazione ed arrivo ad una fermata. Salgo sul primo autobus che capita, chiedo informazioni al conducente, scendo poco dopo per aspettare quello da lui indicato.
“Ci sono! Ci sono quasi!”
Il nuovo conducente non sa dove sia via Carpinoni (“Andiamo bene!” - penso) ma poi si illumina e mi depone gentilmente in una trasversale.
Scendo.
Arrivataaa!!!
Imbocco la fatidica via, chiedo a un passante le indicazioni per il Centro Sportivo, mi guarda con aria interrogativa.
Poi esitante mi chiede: ”Quello del centro parrocchiale?”
“Oddio - penso – e che ne so? Io ho letto così sul sito della Cik, ma francamente non credo che abbiano designato un centro parrocchiale per le selezioni della nazionale…”
Lo ringrazio e passo oltre.
Finalmente un bar aperto!
Non avevo fatto in tempo a far colazione (il che per me è un anatema!) e contavo di farla all’arrivo, ma durante tutta la mia oretta di permanenza in quella straniera città non avevo visto un solo bar aperto (effettivamente non avevo considerato che fosse domenica) perciò, appena individuato il luogo che mi avrebbe sfamato, mi ci sono fiondata dentro, alla massima velocità che il mio equipaggiamento ortopedico poteva consentire.
Mentre entravo, un terribile dubbio si era impossessato di me: “Avrò guardato il sito della Cik un mese fa! E se per caso nel frattempo hanno spostato la manifestazione altrove e non ho letto il comunicato?”, ma, varcata la soglia del bar, due occhi che mi guardavano mi fecero capire immediatamente che ERO NEL POSTO GIUSTO!!!
Io non sono per nulla fisionomista; ricordo date ed eventi con facilità, ma i volti delle persone… per niente! Mia sorella invece è incredibile in tal senso. Non sbaglia un colpo. E’ una specie di face-detector ed è persino in grado di ricostruire tutti i mutamenti somatici di una persona che ha visto anche solo una volta vent’anni prima. E’ sbalorditiva! Io invece sono un disastro.
Eppure gli occhi e il volto di Pascal Livolsi, che ho visto solo una volta 9 mesi fa in gennaio, non si possono dimenticare facilmente.
“Allora il kendo è qui!!!” e, gioiosa ma un po’ intimidita, mi avvicino al banco per la mia tanto sospirata colazione.
Sento il caldo dolce del cappuccio che va giù, mi sento serena, risate e voci di un intero gruppo di kendoka tutt’intorno, mi sento serena, voglio appartenere a questo mondo.
Mentre assaporavo tutto questo, sento alle mie spalle: “E’ pronto il tuo caffè, Laura!”
“Laura?!?”
Mi volto di scatto e… mi ritrovo Laura Imperiale proprio di fronte!
La ragazza che ho conosciuto tramite questo blog! Tutte le volte che ho pensato a quando ci saremmo incontrate! E ora… senza averci pensato… QUI.
Una cosa che adoro di internet è questa stupenda possibilità di creare contatti, di conoscersi. Voglio dire… ogni tanto guardo il riquadro di ClustrMaps giù in basso a destra: qualcuno è capitato per caso su questo blog da un posto vicino al Mar Nero. La cosa mi fa ridere, ma è meravigliosa. Quando mai questo sarebbe stato possibile, senza internet? Allo stesso modo, tramite la navigazione, sono venuta a sapere che esisteva il kendo a Verona, e sono andata a curiosare… e… guarda te che casino (bello) che è venuto fuori! Ho conosciuto Christian Filippi!!! E i miei compagni del CUS Verona! E … il kendo! E ho cominciato a scrivere questo blog! E… su questo blog, ho conosciuto Laura.
Una cosa che detesto di internet è la facilità con cui si esprimono emozioni e sentimenti, che nella vita reale, almeno nel mio caso, faccio fatica a distillare dal mio intimo, così, con Laura di fronte, dopo mesi in cui pensavo a quando ci saremmo incontrate per sostanziare nella realtà un’amicizia “virtuale”, sono rimasta lì come un pesce lesso a balbettare qualcosa che sapeva del “più e del meno”.
Spero di avere un’altra chance! La prossima volta andrà meglio.
C’era un’altra persona da individuare, ah ah! Quel mitico Carlo Sappino che, anche in questo caso, avevo conosciuto nel suo blog, e che si era rivelato fondamentale per la decisione di fare il corso per GdiG (corso che già mi aveva proposto in gennaio Mino Filippi e che ho scelto di fare dopo aver letto il bellissimo racconto di Carlo “Quando incontrai la regina”).
E così, uscii dal bar e mi diressi al Centro Sportivo.

6 commenti:

Carlo ha detto...

Ohilà, benriletta!
Ottima scelta, Sergio Leone per la convalescenza...

ama ha detto...

Ciao caro!
Già! Come si può arrivare a superare i trent'anni senza mai aver visto uno spaghetti western?!?
Ho pensato di far fruttare l'infortunio provvedendo a colmare questa lacuna inaudita!
Benritrovato e... perdona la mia parentesi dialettale sul tuo blog, ero in vena di risate (al pensiero di te che leggevi ah ah) e di c@##@+e.
A presto!

Carlo ha detto...

Il Tom Hanks di "C'è post@ per te" (ebbene si, ho viosto anche quel film...) considerava "Il Padrino" come metafora della vita; io personalmente trovo che nei film di Sergio Leone ci siano tanti insegnamenti quanti ne contenga il Budo nipponico...
Non a caso ho usato la citazione di una frase di Mao che Leone riporta all'inizio di "Giù la testa" come firma nel forum che modero...

carlo, ed i suoi discutibili Maestri di Vita

yama ha detto...

carissima,oggi giornata un pochino più tranquilla ed ho avuto un poco di tempo per leggere tuoi interventi sia nel blog che nel forum di martial arts, così ora tocca a me dichiararti la mia ammirazione.
sinceramente felice d'averti conosciuto!
un bacio

ama ha detto...

"Sembra che non amiate la pace"
"Si può amare ciò che non si conosce e in cui non si crede?"
"Se resterete a S.Miguel cambierete opinione"
"Decido io... quando cambio opinione"

(da "Per un pugno di dollari")

ama ha detto...

Caro yama-san, le tue parole sono un onore per me!