mercoledì 30 aprile 2008

Messaggi onirici

Eravamo in un posto, abbandonato, che sapeva un po' delle atmosfere del cartone "Conan il ragazzo del futuro" e che mi faceva ripensare a quando, tanti anni prima, frequentavo in quei luoghi una compagnia di conoscenti che non ho più rivisto (in realtà quel luogo non l'ho mai visto, ma nel sogno era così).
Un senso strano di desolazione e di tanto tempo trascorso.
Poi, io, Igor Novelli e Daniel Turner (del Kendo Cus Verona), siamo entrati in un posto nelle vicinanze dove c'era altra gente.
Ad un certo punto parlavo a Igor spiegandogli delle cose a carattere esistenziale, e forse canzonandolo un po'.
Allora Daniel mi fa: "Tu sei una bella persona" - anche se non dava tanto l'impressione di esserne convinto....-"ma l'umiltà è una dote molto importante..."
"Stai forse cercando di dirmi che dovrei essere più umile?"
"No, non volevo dire questo, però... l'umiltà..."
Mah, vorrà dire che mediterò sul messaggio onirico del Pikkolo Daniel.

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lunedì 28 aprile 2008

Correre ai ripari

Oggi, tra colazione e mezzogiorno, ho mangiato 4 créme caramel e 4 banane, a pranzo (alle 15,30) polenta e funghi, e a mezzanotte pastasciutta e torta al cioccolato. C'è qualcosa che non quadra nel mio regime alimentare, che ne dite?
Ho deciso perciò di far fuori tutto quello che ho in frigo e in dispensa per poi iniziare una corretta Dieta Zona, in cui si mangia 5 volte al giorno secondo prefissate proporzioni tra carboidrati, proteine e grassi, e che promette (e, per testimonianze varie, mantiene), forma fisica, ma soprattutto efficienza fisica e migliorate prestazioni per gli atleti.
Sperimento poi vi so dire.
Ovviamente con la clausola: 6 giorni su 7, e il settimo giorno... libero sfogo alla mia indole gastronauta, magari con la preparazione di qualche manicaretto alla "yama"...... ^___^

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martedì 22 aprile 2008

Ironia della sorte... (ma la sorte non ha un gran senso dell'umorismo...)

Bé, ecco, io non ve lo volevo dire, né ve l'ho detto prima, per scaramanzia... ma ...stasera riprendo kendo! E stamattina, sono rimasta a piedi con la macchina...
Ragazzi, io comincio a preoccuparmi sul serio...


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venerdì 18 aprile 2008

Lezione CUS VR del 18/01/08


Esercizi:
1) Seme – Men
2) Seme; sento la pressione di motodachi verso la mia dx, faccio scorrere shinai in alto e colpisco gyakumen sx
3) Mi ritrovo con la punta a sx rispetto a shinai dell’avversario, perciò lui preme verso la mia sx: faccio seme – porto verso l’alto la mia shinai e gyakumen sulla dx

Osservazioni:
1) Il tallone deve essere sempre poco sollevato da terra, anche avanzando o indietreggiando, devo sempre mantenere la tensione nella gamba sx e dx verso il basso per ancorarmi al terreno
2) Quando faccio fumikomi, NON distendere la gamba dx; quando avanzo, l’avversario deve sentire la pressione del mio avanzamento: devo come comporre un muro che avanza, sotto con lo “stinco” verticale e sopra con il busto eretto
3) Per un corretto avanzamento e kiai: tenere in tensione glutei e addominali
4) Attenzione al lavoro di polso
5) Attenzione alle braccia: è un errore tenere i gomiti aperti, sia per le occasioni di koté offerte all’avversario, ma anche perché l’azione si blocca in un punto, non prosegue libera. Accidenti, non so come spiegarlo… se si tengono i gomiti più serrati, più verso l’interno, nel momento di distendere le braccia, l’azione risultante è la liberazione di un’energia verticale, proprio quella che serve alla shinai per colpire; se invece si tengono i gomiti aperti, l’energia si disperde verso l’esterno, e nel momento di abbassare la shinai, l’azione risulta spezzata, non è determinata dal libero fluire dell’energia cinetica. (Non so se è chiaro, allegherò disegnetto esplicativo).

Annotazione post allenamento di CHRI (stian Filippi):
Ho mostrato molta esitazione prima di colpire; negli esercizi, prima del semé, devo già avere in mente cosa fare.

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giovedì 17 aprile 2008

Anche ieri sera ho mangiato un po' troppo...

Ho fatto un sogno molto confusionario.
Eravamo in un edificio pubblico, dovevamo preparare un viaggio? Quello che ricordo con precisione, purtroppo, è questo: in una sala d'attesa di fortuna, c'era Mino Filippi ad un tavolo che mi mostrava gli ultimi cibi portati dalla Sicilia. Il cibo tipico in questione era un mostro informe, simile ad una piccola foca, ma della consistenza di un budino sfatto, bianco, che si muoveva a fatica sul tavolo, colmo di cumuli di grasso. Doveva essere una prelibatezza, e io piano piano, pezzetto per pezzetto l'ho mangiato tutto, mentre parlavamo io e Mino. Poi abbiamo spostato tavoli e sedie di quella stanza abbandonata, e ad un certo punto Mino mi chiede che fine ha fatto il mostro. Gli ho detto che l'avevo mangiato, e lui si è dimostrato soddifatto, come quando si mostra apprezzamento per un cibo finendo tutto quello che c'è in un piatto. Solo allora mi sono accorta che, poiché prima l'"animale" camminava, dovevo averlo mangiato vivo.
A questo segue un altro sogno un po' macabro...
... mi sa che d'ora in avanti seguirò il consiglio di GiO... prima di andare a letto, un brodino leggero leggero....

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giovedì 10 aprile 2008

Nostalgia...




... di grandi risultati.
Parte con questo post una serie di mini articoli monografici per evidenziare alcuni personaggi del nostro kendo, per saperne di più dei campioni, ma anche di semplici amici e conoscenti, per conoscere come vivono la pratica di questa meravigliosa disciplina, per dipingere un quadro impressionista sul nostro amato kendo italiano. Aspettatevi, chissà..., di venire contattati via e-mail, e venire ospitati tra le pagine di questo blog, con i vostri pensieri e riflessioni, se volete. Prendo spunto da un'intervista fatta da praticanti turchi a Fabrizio Mandia, che ritengo significativa e che vi traduco di seguito.

Potresti descriverci il tuo programma di allenamento settimanale? Quale tipo di allenamento - kirikaeshi, kakarigeiko, uchikomigeiko...- è il più importante e perché?
Per quanto riguarda l'allenamento che portiamo avanti in Alessandria, ci alleniamo al mercoledì e al venerdì dalle 19:30 alle 21:30 (nel 2005, NdT) , durante gli altri giorni pratichiamo individualmente con amici, o alleniamo il fiato con la corsa ecc. All'inizio facciamo esercizi di riscaldamento, seguiti dai fondamentali con la shinai, possibilmente di fronte a uno specchio in modo da poterci accorgere degli errori; ovviamente tutto questo sotto la supervisione di un istruttore che ci corregga errori di postura e movimento. Per me non c'è un esercizio più importante dell'altro, perché ogni singolo esercizio è estremamente importante e ritengo che l'unico modo di capire la reale importanza degli esercizi sia quello di eseguirli con la massima determinazione e caparbietà, concetti in cui credo veramente.

Cosa fai a livello mentale per migliorare il tuo kendo?
L'unico modo di cui dispongo per poter migliorare il mio kendo mentalmente, fisicamente e spiritualmente è non smettere mai di scoprire cosa il kendo possa realmente darmi.

Qual è la più grande sfida che stai affrontando al momento?
La più grande sfida che sto affrontando è vedere fin dove posso arrivare, cercando di non perdere la speranza nei momenti più duri.

Al momento i migliori kendoka provengono dal Giappone, ma il livello degli altri Paesi sta aumentando. Pensi che potrebbe mai invertirsi il flusso: esperti kendoka dal resto del mondo al Giappone?
Credo che per tanti anni ognuno abbia ritenuto che la parola "kendo" fosse solo giapponese, oggi posso dire che il kendo è diventato una realtà universale proiettata verso un futuro molto prossimo, in questo credo veramente; sicuramente non riusciremmo mai a ottenere questo nel modo in cui lo fanno i giapponesi, anche perché sarebbe innaturale, ma possiamo prendere continuamente ispirazione dalla loro cultura per aiutare noi stessi a crescere.

Osservando la squadra italiana a Budapest, ha un eccellente spirito di squadra. Che consiglio hai da dare a coloro che volessero costruire un buon spirito di gruppo?
Sulla base della vicinanza e della determinazione che ho percepito nella squadra a Budapest, c'è una cosa veramente importante che ritengo sia il nostro maggior punto di forza, e cioé la nostra amicizia, e la volontà non solo di partecipare, ma anche di vincere!! Questa è una regola generale e fondamentale per dar forza ad un gruppo vincente.

Ti eri prefisso l'obiettivo di diventare Campione Europeo, o è stata una cosa che è semplicemente accaduta?
Non pensavo di diventare Campione Europeo, guardando i tabelloni con tutti i nominativi, sembrava che non ci sarebbe più stata una fine, e ho pensato che sarebbe stato impossibile arrivare in fondo, ma ora posso dire che "Impossibile" è solo una parola usata dalle persone che preferiscono vivere nel mondo consolidato, invece di provare a cambiarlo. "Impossibile" è soltanto un'opinione e non un fatto, e, ancora più importante è che "Impossibile" non può essere per sempre.

Quanto è importante lo shiai per il miglioramento del tuo kendo?
Lo shiai è fondamentale per esprimere nel miglior modo il più profondo me stesso, molti dicono che il kendo è l'espressione dell'anima di una persona. Io lo credo veramente, così come credo che in un buon shiai puoi percepire tante piccole cose relative a ogni singola persona che sta combattendo.

Perché hai iniziato kendo? Perché hai continuato a praticarlo?
Ho iniziato kendo per caso, prima praticavo aikido, ogni tanto vedevo mio fratello praticare kendo, era una disciplina molto affascinante. Quando ho iniziato ero veramente incapace, molte persone mi dissero che non ero tagliato per il kendo e l'ho presa come una sfida. Ora posso dire che il kendo è parte della mia vita.

Qual è il tuo prossimo obiettivo?
Attualmente è quello di vincere i Campionati italiani ed europei.

Il tuo kendoka preferito? Perché?
Attualmente il mio kendoka preferito è il signor Masatake Sumi, lo considero un secondo padre, un maestro di vita e di kendo e uno dei miei principali punti di riferimento nella vita.

Echi di questa intervista del marzo 2005, si ritrovano nel blog di un atleta della nazionale inglese, "Kendo Suburi Diary", un diario in cui viene narrata quasi quotidianamente l'impresa che il blogger si era prefissato, di praticare 1000 suburi al giorno per 1000 giorni.
Nel suo post del 7 dicembre 2005 si legge: "Ho letto un'interessante intervista con Fabrizio Mandia, campione italiano ed europeo (...). E' tutta ottima, ma mi piace particolarmente la parte quando dice ""Impossibile" è solo una parola usata dalle persone che preferiscono vivere nel mondo consolidato, invece di provare a cambiarlo. "Impossibile" è soltanto un'opinione e non un fatto, e, ancora più importante è che "Impossibile" non può essere per sempre."

Fabrizio Mandia è conosciuto, oltre che per essere il primo italiano a salire sul gradino più alto del podio europeo, anche per un memorabile incontro contro Hirao ai mondiali di Glasgow 2003.
Consiglio di leggere le belle pagine della rivista KI in cui un "corrispondente" dal Giappone registra la reazione nipponica al fantastico risultato italiano attraverso la stampa specialistica.
Si parla appunto dell'incontro tra Fabrizio e Hirao, una sconfitta italiana molto controversa, come risulta anche da numerosi commenti del tempo che si possono trovare nel forum di Kendo World:
Topic: Kendo>Training>"World Championships"; il 22/12/2005 l'utente inglese The great I AM scrive: "Quote: E' piuttosto difficile convincere i giudici giapponesi che effettivamente hai fatto dei punti contro un giapponese(...)Ho visto lo shiai agli ultimi WKC tra Hirao e Mandia (italiano), ognuno ha potuto vedere Mandia tirare come minimo 2 hikimen e un gyakudou, ma soltanto un arbitro, che credo fosse giapponese rappresentante di un'altra nazione, ha alzato la bandierina. Gli altri tipi, bianchi, sembravano preoccupati riguardo a cosa sarebbe potuto accadere loro se avessero attribuito un punto per far fuori un kendoka giapponese. Preoccupati più di questo che di dare un corretto ippon.E' una cosa triste da vedere, e ti fa chiedere per che cosa esattamente combatti, se le tue chance di vincere, se FAI un ippon contro uno di questi tizi, sono ridotte da questo tipo di cose."
Samurai999, americano, risponde il giorno dopo:"Ne ho sentito parlare. I sensei che conoscevo che erano là (Matsuda sensei ecc.) dicevano che un tipo italiano aveva ottenuto un punto (o due) contro il Giappone, ma i giudici "non avevano visto"(...).Sono d'accordo che anche se il Giappone è forte, se un punto è un punto, e se i giudici sanno di averlo visto, devono chiamarlo. E' così triste che questo tipo di cose accadano in un campionato mondiale. Ho anche sentito che quei giudici in seguito hanno avuto una bella strigliata da parte dei superiori."
Risponde The great I AM: "E' triste. Sembra quasi farsesco. Aspettarsi che uno colpisca l'avversario non significa affatto che l'avversario non debba fare punto. E' triste. In aggiunta a questo, Mandia divenne campione europeo l'anno successivo. Vinci qualcosa, perdi qualcosa!"
Prima ancora, il 07/10/2003 nel topic General>Lounge>"Judges who shouldn't judge" MaxPayneWayne scrive:"(...)Ai WKC ho visto due match in cui c'erano dei giudici che non avrebbero dovuto giudicare. Fabrizio Mandia (Italia) contro Hirao (Giappone). Fabrizio ha vinto quel match. Avrebbe dovuto vincere per 2-0. Ha fatto due chiari men su Hirao e uno degli arbitri l'ha segnalato, ma gli altri due non l'hanno fatto. Erano chiaramente degli ippon, ma suppongo che non poteva essere che un europeo potesse battere un giapponese, vero??"
AlexM, francese, risponde due giorni dopo: "Il match tra Hirao e Mandia è stato una disgrazia. Soltanto un giudice ha avuto il coraggio di dichiarare l'ippon. Gli altri due shinpan hanno fatto vistosi errori: era semplicemente così evidente che Hirao è stato colpito e che avrebbe dovuto perdere.(...) Non credo che un maggior numero di seminari per arbitri cambierebbe quello che è successo nel caso del match tra Mandia e Hirao: i due arbitri che hanno rifiutato i punti italiani erano ovviamente consapevoli di che cosa costituisce un ippon, erano solamente troppo preoccupati riguardo a chi era il favorito (il che è peggio perché ciò implica che erano dei codardi)."
Infine, per completare il quadretto, il parere di un altro utente, Keenan, 11/04/05, che, nel sondaggio Kendo>Dojo>"What grade is your dojo leader?", commenta così il suo allenamento col nostro Fabrizio: "Voi affrontate delle competizioni belle toste ai campionati europei. Mi sono allenato con il campione in carica Fabrizio Mandia e, lasciatemelo dire, è proprio forte. E' ancora un sandan, ma credo che mostrerà, ancora una volta, il più forte kendo in Europa. Vorrei essere ancora in Europa. Mi piacerebbe guardare la competizione."

Che nostalgiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Come per chiudere degnamente questo quadro, vai alla discussione sullo stato di salute del kendo italiano
Foto tratte dal sito della European Kendo Federation.

Ama (Cus Verona) vs La misteriosa difficoltà delle donne di parcheggiare (dojo: mondo femminile)

E' inspiegabile la notoria incapacità delle donne nel gestire l'automezzo durante il parcheggio. Io non faccio eccezione. MA poiché quando qualcosa viene dato per scontato e ineluttabile, subito si accende in me uno stato d'animo ribelle (leggasi: incazzatura), ho raccolto a piene mani questa difficoltà e ho cominciato da qualche mese ad esercitarmi e ad esprimermi nei più folli parcheggi.
Prima, appena si prospettava all'orizzonte la possibilità di un parcheggio tra due autovetture, scongiuravo subito il pericolo facendo piuttosto il giro dell'isolato alla ricerca di uno spazio con almeno un'estremità libera da una parte dalla presenza delle macchine, in modo da potermici inserire con comodo ed eventualmente ripartire senza manovre.
Quando poi ero costretta ad incastrarmi tra due auto, la tensione andava alle stelle, specialmente se nel frattempo arrivavano altre auto che dovevano passare e intanto rimanevano bloccate ad aspettarmi (e a godersi lo spettacolo, aggiungo io...). Ma da un anno a questa parte... taDAAAAA!!!! Mi sono esercitata ben bene, complice anche il fatto che per lavoro ho dovuto iniziare a guidare un camioncino di surgelati, e ora posso tranquillamente affermare, (dopo ben 15 anni di patente.....), che il parcheggio non ha più segreti per me, ah ah!
"MEN ARI" !!!!
D'altronde, se non riesco a percepire bene le distanze e la spazialità, cosa mai potrò combinare nel kendo? (^___^)

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lunedì 7 aprile 2008

Iaido

Ieri, domenica, sono andata a curiosare al nipponto dojo per assistere ad una lezione di iaido del m° Magotti; li avevo visti praticare ai Campionati italiani in cui ho fatto da giudice di gara; il fatto che pratichino di domenica è una pacchia, perché così posso iniziare a praticare iaido nonostante la settimana sia impegnata tra kendo e aikido. WOW!
E' un dojo privato molto bello, pavimento in legno, abbellito con oggetti originali giapponesi (molto bella un'armatura samurai nell'ingresso), e arredato in stile sobrio, essenziale ed accogliente.

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venerdì 4 aprile 2008

Nota

Dato che la discussione sullo stato di salute del kendo italiano mi interessa troppo, affinché non venga accantonata e persa di vista, alla fine di ogni prossimo post metterò il link al post che ne parla, che costituisce anche una porta d'ingresso al forum del Genova Kendo, a un passaggio del blog delle Kendonne e a un riferimento a riguardo nel blog di Yama-san.
Da qualunque ingresso si voglia accedere, commenti e opinioni sono ben graditi.
Ciao!!!

giovedì 3 aprile 2008

Prova

Post di prova...
Vediamo se l'integerrimo kendoka nella sidebar interviene per difendere la morale...
SHIT ! ASSHOLE !

mercoledì 2 aprile 2008

Se ci sei, batti un colpo...

... ma...ma... Laura!!! Dove sei finita?