martedì 18 dicembre 2007

Kendo sincronicity - 2

Ma ragazzi! Cosa sta succedendo?!?
E' successo poco fa.
Alle 8:00 mi sono alzata per prepararmi per l'appuntamento mattutino con la fisioterapista.
Mi sono alzata con una serie di riflessioni.
"Che ci faccio qui?", questo, il pensiero madre.

Alla luce del fatto che sto sentendo un forte bisogno di cambiare la mia vita, perché sto maturando una diversa coscienza di me, alla luce di alcuni fatti personali che mi stanno accadendo, e della conseguente stanchezza emotiva, alla luce del bisogno di appagamento che può dare una vita gustata a rincorrere i sogni, stamattina, guardando dalla finestra il profilo conosciuto della mia città, mi sono chiesta, appunto: "Che ci faccio qui?".
Già sto cercando un altro lavoro, perché questo che ho non mi permette, tra le altre cose, di praticare...
...E chi l'ha detto che io debba cercarlo proprio qui?
Non ho, purtroppo e con rammarico, legami sentimentali: questo è il genere di sogni che non dipendono esclusivamente da me; rincorrerli ha meno senso.
Il lavoro, già che lo voglio cambiare, non costituisce un legame.
I legami con la mia famiglia d'origine non sono poi così stretti.
Ho degli amici stretti e veri, gli stessi che, quando sono partita per l'America, erano i primi a essere contenti per le prospettive di una nuova vita per me. Quegli amici che so che ci sono e ci saranno sempre, ovunque io sia. Gli stessi che dicono: "Nonostante il dispiacere di non averti presente e vicina, c'è il piacere per noi di qualcosa che ti dà gioia. E se è vera amicizia, questa non può costituire un limite alle tue esperienze. La vera amicizia valorizza la tua libertà".
Ho gli amici veri nel cuore. E un sogno da un anno: il kendo, che si manifesta e sembra chiamarmi attraverso eventi e messaggi speciali.
"E se a questo punto me ne andassi a vivere in Giappone?".
Se mai avrò una famiglia, questo non mi permetterà di vivere delle pazzie, perché la famiglia avrà la precedenza. Sono ancora in tempo per vivere matti sogni. Se non lo faccio ora, non lo faccio più.

Mentre vaneggiavo in questo modo, recandomi all'appuntamento, alla luce di quello che ho scritto nel post precedente, mi è venuto in mente di chiedere un segnale per capire se questi sono soltanto delirii di una ragazza delusa da eventi recenti, oppure se questa ipotesi può essere veramente la soluzione al mio bisogno di far chiarezza, essendo giunta ad un punto cruciale della mia vita.
Ero, alle 9:45, nella saletta a fare gli ultrasuoni alla caviglia; stavo scrivendo un sms a Laura.
C'era la porta aperta, e sentivo in lontanza le voci della fisioterapista e di un paziente provenire dalla palestra.
Ad un certo punto sento distintamente la parola "Giappone".
Campanello d'allarme.
Ma stavolta non ero stupita. Era come se me lo aspettassi.
Mi è venuto da sorridere.
Quando Enrico e la fisioterapista sono entrati nella saletta delle macchine elettromedicali, dov'ero io, ho chiesto subito:
"Stavate parlando del Giappone, poco fa?"
Enrico: "Sì, c'è andato mio zio 25 anni fa"
Ed io: "In villeggiatura?", ma ormai mi aspettavo già la sua risposta e, quando l'ho sentita, ero calma, e mi è scappato un sorriso.
"No, per lavoro. E' molto bello."

Ragazzi, non sto sparando dei razzi. Sto dicendo sul serio.
L'ho sentito con le mie orecchie.
Ho chiesto un segnale. Un'ora e mezza dopo l'ho ricevuto.

E ora?

Proprio qui, di fianco a me, sulla scrivania, ho pronto il certificato medico per l'iscrizione al CUS. Nonostante tutto, mi hanno ritenuta idonea all'attività agonistica. :-D
In due o tre giorni sono iscritta.

Ho già parlato altrove di tanti fatti che, durante quest'anno, hanno rimandato questo momento.
Non ultimo, un'esperienza privata breve, intensa, finita in malo modo in questi giorni, che non mi fa gradire momentaneamente l'idea di frequentare l'ambiente del kendo italiano.
Ricevo messaggi contrastanti. Da una parte un anno costellato di difficoltà e ostacoli che hanno limitato la mia possibilità di praticare (vedi post dell'incontro ama vs. Mr X), dall'altro messaggi lampanti come quelli raccontati nel post precedente (e ho altre belle sincronicità da raccontarvi a riguardo, una avuta in febbraio, altre a fine maggio).
Che anno strano.
Forse devo praticare kendo.
Forse non qui.

Mi ritiro per deliberare.

6 commenti:

Carlo ha detto...

Sai già come la penso al riguardo... come disse la gabbianella al gatto: Vola solo chi ha il coraggio di farlo". Quando ti sentirai pronta apri le ali e spicca il volo, hai il mono che attende di essere abbracciato.

ama ha detto...

... il coraggio....

Ciao caro nishinkan, sempre presente... e vicino.

Carlo ha detto...

coraggio, già, ma per dirla come Musashi:
Sotto la spada levata dritta
c’è l’inferno che ti fa tremare.
Ma vai avanti e troverai
la terra della beatitudine.


ah, il "mono" del messaggio prcedente non il fratello di "stereo", ma mondo senza d...

ama ha detto...

... vai avanti e troverai...

Caro nishinkan, ho cominciato a pensare a come dare forma concreta a questa via da seguire.
Nel post ho narrato di come abbia avuto un pensiero, ne abbia chiesto conferma e come questa mi sia arrivata subito. Sarebbe sciocco non proseguire, anche se non si sa dove né come attuare questo progetto, né per quale fine. "Hai voluto la bicicletta? Ora pedala!" Altrimenti posso fare a meno, d'ora in poi, di scomodare l'Universo, o chi per esso, a chiedere dei segnali.
Se guardo alla mia situazione, non so proprio come fare, né da dove cominciare.
Non so la lingua, ho da poco comprato un appartamento, da sola, nella mia città, ho altri begli oneri a cui far fronte ecc. ecc.
E ora dovrei andarmene? Pare di sì. : )
Credo che andrò incontro a un bel po' di guai...
Del resto, anche un certo pastorello alla ricerca di un Alchimista, ha seguito un segnale sfidando l'ignoto e gliene sono capitate di tutti i colori, da truffe, perdita di denaro, perfino botte per poi scoprire alla fine......
Che libro fantastico! Ricordo che quando l'ho letto ho desiderato fortemente che mi accadesse qualcosa di simile...
Del resto, a che serve leggere splendidi libri come "l'Alchimista" o "La Profezia di Celestino", osannarli, discuterne tra persone che ne condividono le idee e poi... NON METTERLI IN PRATICA?!?
Sì, caro nishinkan, non so neanche da dove iniziare, eppure... sono tranquilla. So che ce la farò.
Mi è sempre capitato che quando arrivavo sull'orlo di un precipizio, accadeva poi sempre qualcosa, proprio quando mi sembrava di aver perso le speranze, che risolveva tutto.
Qui non c'è niente di razionale. In fin dei conti, con più di trent'anni di razionalità alle spalle, non è che abbia concluso molto.
Anche se non so neanche da dove iniziare, non ho paura.
Quando sembra che ci sia "qualcosa" sempre in ascolto, che ti risponde se ti ci rivolgi a cuore libero, di cosa si dovrebbe aver paura?
Ti racconto un episodio del gennaio 2006.
Erano 5 mesi che tiravo avanti con una y10 scassata con la testa del motore fusa: non avevo soldi per comprare una macchina, perciò ho tribolato per 5 mesi perché la macchina funzionava comunque, ma non potevo stare ferma ai semafori o in fila perché se no l'acqua saliva immediatamente al livello del rosso . Quindi dovevo spegnerla se sospettavo di dover rimanere un po' ferma. Andando avanti, l'aria che la macchina incontrava serviva per tener buona l'acqua in ebollizione.
Non potevo andare avanti così. E non potevo nemmeno comprare una macchina.
Quanto mi sarebbe piaciuto trovare una soluzione come quella del mio titolare: aveva acquistato per l'azienda, per le commissioni di importanza minore, una vecchia Ford Fiesta bordeaux per soli 250 euro!!!! Mannaggia!
Questa "tribolazione" finì un dì di gennaio, particolarmente rigido. Stavo andando al lavoro.
E mi muore definitivamente la Y.
Sono scesa in agitazione.
"No!!!! E ora come faccio?!!!!!"
Però mi sono fermata subito e mi sono detta: "Di cosa devo aver paura? Se ho fiducia che l'Universo provvederà per me, cosa dovrei temere?".
Ho scelto di rimanere calma con il potere della fiducia.
Questo è accaduto al mattino.
NEL PRIMO POMERIGGIO, mi chiama la mia migliore amica Annalisa, che non sapeva che la mia macchina era morta quel giorno, ma di certo sapeva dei miei mesi di tribolazione.
"Ciao ama! Una mia collega si è appena comprata la macchina nuova e vorrebbe vendere quella vecchia che ha. La conosco, so che trattano molto bene le macchine. Ho pensato che potrebbe esserti utile".
"Non hai idea di quanto! Ma... dipende da che macchina è e da quanto vuole...sai com'è..."
"E' una Ford Fiesta boreaux... vuole 300 euro"

Questo episodio è diventato memorabile tra i miei amici.

A questo punto... cosa dovrei temere?!?!?!?!

Carlo ha detto...

Che dirti Ama, che tu non ti sia già detto cento volte? Nella mia modesta esperienza so che la paura di qualcosa si supera quando decidi di affrontarla, ancora prima di affrontarla veramente. Se ho paura del buio che troverò in una stanza, questa paura la vincerò quando deciderò di mettere la mano sulla maniglia e girarla. Hai giustamente citato "L'alchimista", allora, se non l'hai letto, regalati "Il cammino di Santiago", sempre di Coelho, sono sicuro potrebbe piacerti. Dove, come, quando sono - per certi aspetti - aspetti secondari, hai deciso di fare, e son sicuro che farai. Le Arti che pratichiamo ci insegnano anche - se non soprattutto - awase, adattarci, adeguarci, armonizzarci con uke, che può anche essere ciò che ci circonda. Preoccuparsi, avere paura è umano ed è giusto, assurdo sarebbe il contrario, ma in cuor mio so che ce la farai, perché lo vuoi e perché lo meriti.
Un abbraccio, ci si rileggerà dopo capodanno, ovunque tu sia
;-)

carlo

ama ha detto...

Mi regalerò il libro che mi hai consigliato.
Buone feste e buon divertimento!!!
E...Grazie carlo.