lunedì 2 giugno 2008

Intervista a Caleb Crane, autore di "Simulacre" - 2a PARTE

Kendo

Da quanto tempo pratichi kendo e perché hai iniziato?

Ho iniziato a praticare kendo circa un mese dopo che mi sono trasferito qui. Una volta trovato l’appartamento, ho trovato un dojo lungo la strada vicino a casa e ho pensato che fosse una cosa divertente da provare. Sembrava anche un buon modo per esercitarmi in giapponese, dato che nessuno al dojo sapeva parlare l’inglese. Sono arrivato qui 4 anni e mezzo fa, quindi questo è il tempo che pratico kendo, con qualche interruzione dovuta a un infortunio alla schiena e al ginocchio.

Mi piacerebbe poter dire che ho iniziato kendo perché volevo essere Luke Skywalker, ma alla fine l’ho fatto perché semplicemente mi pareva divertente.

E’ il kendo una realtà separata dalla tua vita ordinaria? Cioè, si tratta di un semplice interesse sportivo o piuttosto ritieni che il kendo abbia influenzato il tuo modo di essere?

Il kendo, per chi lo pratica seriamente qui, sembra essere una realtà separata. La maggior parte dei cari amici provengono dal dojo. Quando vanno fuori, il kendo li accompagna. Quando parlano, è quasi sempre riguardo al kendo. Ho trascorso periodi nei quali per la maggior parte del tempo frequentavo gente del kendo, ma questo era soprattutto all’inizio quando ero in cerca del mio posto qui. E’ abbastanza divertente mettere insieme i miei compagni di kendo con persone “normali”. Le persone che non fanno kendo invariabilmente finiscono per fare domande che potrebbero essere l’equivalente di chiedermi se riesco a usare le bacchette per mangiare. E’ sempre divertente guardare la gente del posto e coinvolgerla nella mia quotidianità.

Spiritualmente, sì, il kendo esiste come in una realtà separata per me. Quando al dojo fa un caldo soffocante o se sei intirizzito fino alle ossa, non ha più importanza una volta iniziato il keiko.
Una volta fissate le basi, fare kendo mi calma. La mia mente sembra cessare l’attività. Tutte le preoccupazioni e lo stress del giorno (o della vita) semplicemente se ne vanno. Io e il mio avversario siamo tutto ciò che esiste. Spesso perdo, ma me ne vado sempre via sentendomi meglio.

Fotografia

Quando è iniziata la tua passione per la fotografia?

Il mio interesse per la fotografia iniziò quando ero molto giovane guardando vecchie foto dei miei genitori quando avevano la mia età e dei loro genitori. Puoi vederne alcune qui.
Non ho avuto una macchina fotografica fino ai 18 anni. Ho fatto qualche fotografia interessante, ma non sapevo molto riguardo alla fotografia o a come funziona una macchina fotografica. Ero ancora in una fase in cui mi piaceva la tecnologia, ma non pensavo di avere sufficiente cervello per imparare cose tecniche. Molte di quelle foto sono in soffitta dai miei genitori. Penso che un giorno le tirerò fuori.

Non mi sono occupato di fotografia seriamente fino a due anni fa circa. Stavo programmando un viaggio in Vietnam e Cambogia e ho pensato che fosse la migliore occasione per portarmi su una macchina fotografica SLR (single-lens reflex). Mi sono preso un kit abbastanza economico alla biccamera e non ho pensato tanto alle caratteristiche.

Sul forum di Kendo World avevi scritto: “Non mi importa molto delle specifiche delle macchine fotografiche (…)”. Suona strano per una persona le cui foto sono acclamate in tutto il mondo. Questo fa pensare ad un uomo pratico: preferisci fare e imparare attraverso l’esperienza di qualcosa, è corretto dire così?

Il gergo tecnico e le specifiche tecnico-commerciali delle macchine fotografiche non mi interessano per niente. Quando la gente mi chiede che macchina comprare, rispondo di scegliere quella che si può portare con sé dappertutto. Ergonomia e convenienza sono le carte vincenti eccetto in situazioni veramente specifiche.

Questo è il mio approccio alle caratteristiche tecniche e simili delle macchine fotografiche: uso la fotocamera che ho per fotografare quello che voglio. Se non ho la macchina per fare la foto che voglio, mi chiedo perché non può e che cosa devo fare per ottenere quello scopo. Dunque noleggio o compro la macchina o gli obiettivi che hanno la caratteristica che mi manca. Non leggo perciò una lista di specifiche per poi decidere di comprare di conseguenza. Prima decido cosa voglio fotografare, poi compro la macchina con le caratteristiche che mi servono.

Nel fotografare il kendo, se vuoi congelare la shinai mentre si muove devi fotografare con una velocità di otturatore relativamente alta. I palazzi sportivi tendono a essere poco illuminati, perciò hai bisogno di compensare l’alta velocità dell’otturatore o con un‘impostazione ISO alta o una buona apertura. Così, settando la tua fotocamera su un’accettabile velocità di otturatore, sperimenti le gradazioni ISO e le aperture finché non trovi la combinazione che funziona per te. Se non ti piace il rumore di un ISO elevato, allora aumenta l’apertura. Se l’obiettivo non ha un’apertura sufficiente per quello di cui hai bisogno, prenditi un obiettivo diverso.

Ci sono un sacco di altri settaggi ed elementi aggiuntivi in una macchina o in un obiettivo che influenzano l’immagine risultante. Semplicemente, decidi quale immagine vuoi ottenere, poi procurati il kit giusto.

Sì, suppongo di essere un tipo pratico. Amo leggere libri, ma preferisco sperimentare la vita fuori dalla mia porta piuttosto che stare sul divano a leggere delle esperienze degli altri.
Preferisco senz’altro imparare a pescare pescando, piuttosto che qualcuno mi scriva come farlo e mi dia una mano.
Chiederei se mai dei chiarimenti e consigli su una particolare tecnica, ma ho bisogno di scoprirne la strategia da solo per interiorizzarla veramente.

Foto per gentile concessione di Caleb

3 commenti:

GiO ha detto...

Mi sta già simpatico :D

Carlo ha detto...

Ottimo! Grazie Ama!

ama ha detto...

:-)