giovedì 10 aprile 2008

Nostalgia...




... di grandi risultati.
Parte con questo post una serie di mini articoli monografici per evidenziare alcuni personaggi del nostro kendo, per saperne di più dei campioni, ma anche di semplici amici e conoscenti, per conoscere come vivono la pratica di questa meravigliosa disciplina, per dipingere un quadro impressionista sul nostro amato kendo italiano. Aspettatevi, chissà..., di venire contattati via e-mail, e venire ospitati tra le pagine di questo blog, con i vostri pensieri e riflessioni, se volete. Prendo spunto da un'intervista fatta da praticanti turchi a Fabrizio Mandia, che ritengo significativa e che vi traduco di seguito.

Potresti descriverci il tuo programma di allenamento settimanale? Quale tipo di allenamento - kirikaeshi, kakarigeiko, uchikomigeiko...- è il più importante e perché?
Per quanto riguarda l'allenamento che portiamo avanti in Alessandria, ci alleniamo al mercoledì e al venerdì dalle 19:30 alle 21:30 (nel 2005, NdT) , durante gli altri giorni pratichiamo individualmente con amici, o alleniamo il fiato con la corsa ecc. All'inizio facciamo esercizi di riscaldamento, seguiti dai fondamentali con la shinai, possibilmente di fronte a uno specchio in modo da poterci accorgere degli errori; ovviamente tutto questo sotto la supervisione di un istruttore che ci corregga errori di postura e movimento. Per me non c'è un esercizio più importante dell'altro, perché ogni singolo esercizio è estremamente importante e ritengo che l'unico modo di capire la reale importanza degli esercizi sia quello di eseguirli con la massima determinazione e caparbietà, concetti in cui credo veramente.

Cosa fai a livello mentale per migliorare il tuo kendo?
L'unico modo di cui dispongo per poter migliorare il mio kendo mentalmente, fisicamente e spiritualmente è non smettere mai di scoprire cosa il kendo possa realmente darmi.

Qual è la più grande sfida che stai affrontando al momento?
La più grande sfida che sto affrontando è vedere fin dove posso arrivare, cercando di non perdere la speranza nei momenti più duri.

Al momento i migliori kendoka provengono dal Giappone, ma il livello degli altri Paesi sta aumentando. Pensi che potrebbe mai invertirsi il flusso: esperti kendoka dal resto del mondo al Giappone?
Credo che per tanti anni ognuno abbia ritenuto che la parola "kendo" fosse solo giapponese, oggi posso dire che il kendo è diventato una realtà universale proiettata verso un futuro molto prossimo, in questo credo veramente; sicuramente non riusciremmo mai a ottenere questo nel modo in cui lo fanno i giapponesi, anche perché sarebbe innaturale, ma possiamo prendere continuamente ispirazione dalla loro cultura per aiutare noi stessi a crescere.

Osservando la squadra italiana a Budapest, ha un eccellente spirito di squadra. Che consiglio hai da dare a coloro che volessero costruire un buon spirito di gruppo?
Sulla base della vicinanza e della determinazione che ho percepito nella squadra a Budapest, c'è una cosa veramente importante che ritengo sia il nostro maggior punto di forza, e cioé la nostra amicizia, e la volontà non solo di partecipare, ma anche di vincere!! Questa è una regola generale e fondamentale per dar forza ad un gruppo vincente.

Ti eri prefisso l'obiettivo di diventare Campione Europeo, o è stata una cosa che è semplicemente accaduta?
Non pensavo di diventare Campione Europeo, guardando i tabelloni con tutti i nominativi, sembrava che non ci sarebbe più stata una fine, e ho pensato che sarebbe stato impossibile arrivare in fondo, ma ora posso dire che "Impossibile" è solo una parola usata dalle persone che preferiscono vivere nel mondo consolidato, invece di provare a cambiarlo. "Impossibile" è soltanto un'opinione e non un fatto, e, ancora più importante è che "Impossibile" non può essere per sempre.

Quanto è importante lo shiai per il miglioramento del tuo kendo?
Lo shiai è fondamentale per esprimere nel miglior modo il più profondo me stesso, molti dicono che il kendo è l'espressione dell'anima di una persona. Io lo credo veramente, così come credo che in un buon shiai puoi percepire tante piccole cose relative a ogni singola persona che sta combattendo.

Perché hai iniziato kendo? Perché hai continuato a praticarlo?
Ho iniziato kendo per caso, prima praticavo aikido, ogni tanto vedevo mio fratello praticare kendo, era una disciplina molto affascinante. Quando ho iniziato ero veramente incapace, molte persone mi dissero che non ero tagliato per il kendo e l'ho presa come una sfida. Ora posso dire che il kendo è parte della mia vita.

Qual è il tuo prossimo obiettivo?
Attualmente è quello di vincere i Campionati italiani ed europei.

Il tuo kendoka preferito? Perché?
Attualmente il mio kendoka preferito è il signor Masatake Sumi, lo considero un secondo padre, un maestro di vita e di kendo e uno dei miei principali punti di riferimento nella vita.

Echi di questa intervista del marzo 2005, si ritrovano nel blog di un atleta della nazionale inglese, "Kendo Suburi Diary", un diario in cui viene narrata quasi quotidianamente l'impresa che il blogger si era prefissato, di praticare 1000 suburi al giorno per 1000 giorni.
Nel suo post del 7 dicembre 2005 si legge: "Ho letto un'interessante intervista con Fabrizio Mandia, campione italiano ed europeo (...). E' tutta ottima, ma mi piace particolarmente la parte quando dice ""Impossibile" è solo una parola usata dalle persone che preferiscono vivere nel mondo consolidato, invece di provare a cambiarlo. "Impossibile" è soltanto un'opinione e non un fatto, e, ancora più importante è che "Impossibile" non può essere per sempre."

Fabrizio Mandia è conosciuto, oltre che per essere il primo italiano a salire sul gradino più alto del podio europeo, anche per un memorabile incontro contro Hirao ai mondiali di Glasgow 2003.
Consiglio di leggere le belle pagine della rivista KI in cui un "corrispondente" dal Giappone registra la reazione nipponica al fantastico risultato italiano attraverso la stampa specialistica.
Si parla appunto dell'incontro tra Fabrizio e Hirao, una sconfitta italiana molto controversa, come risulta anche da numerosi commenti del tempo che si possono trovare nel forum di Kendo World:
Topic: Kendo>Training>"World Championships"; il 22/12/2005 l'utente inglese The great I AM scrive: "Quote: E' piuttosto difficile convincere i giudici giapponesi che effettivamente hai fatto dei punti contro un giapponese(...)Ho visto lo shiai agli ultimi WKC tra Hirao e Mandia (italiano), ognuno ha potuto vedere Mandia tirare come minimo 2 hikimen e un gyakudou, ma soltanto un arbitro, che credo fosse giapponese rappresentante di un'altra nazione, ha alzato la bandierina. Gli altri tipi, bianchi, sembravano preoccupati riguardo a cosa sarebbe potuto accadere loro se avessero attribuito un punto per far fuori un kendoka giapponese. Preoccupati più di questo che di dare un corretto ippon.E' una cosa triste da vedere, e ti fa chiedere per che cosa esattamente combatti, se le tue chance di vincere, se FAI un ippon contro uno di questi tizi, sono ridotte da questo tipo di cose."
Samurai999, americano, risponde il giorno dopo:"Ne ho sentito parlare. I sensei che conoscevo che erano là (Matsuda sensei ecc.) dicevano che un tipo italiano aveva ottenuto un punto (o due) contro il Giappone, ma i giudici "non avevano visto"(...).Sono d'accordo che anche se il Giappone è forte, se un punto è un punto, e se i giudici sanno di averlo visto, devono chiamarlo. E' così triste che questo tipo di cose accadano in un campionato mondiale. Ho anche sentito che quei giudici in seguito hanno avuto una bella strigliata da parte dei superiori."
Risponde The great I AM: "E' triste. Sembra quasi farsesco. Aspettarsi che uno colpisca l'avversario non significa affatto che l'avversario non debba fare punto. E' triste. In aggiunta a questo, Mandia divenne campione europeo l'anno successivo. Vinci qualcosa, perdi qualcosa!"
Prima ancora, il 07/10/2003 nel topic General>Lounge>"Judges who shouldn't judge" MaxPayneWayne scrive:"(...)Ai WKC ho visto due match in cui c'erano dei giudici che non avrebbero dovuto giudicare. Fabrizio Mandia (Italia) contro Hirao (Giappone). Fabrizio ha vinto quel match. Avrebbe dovuto vincere per 2-0. Ha fatto due chiari men su Hirao e uno degli arbitri l'ha segnalato, ma gli altri due non l'hanno fatto. Erano chiaramente degli ippon, ma suppongo che non poteva essere che un europeo potesse battere un giapponese, vero??"
AlexM, francese, risponde due giorni dopo: "Il match tra Hirao e Mandia è stato una disgrazia. Soltanto un giudice ha avuto il coraggio di dichiarare l'ippon. Gli altri due shinpan hanno fatto vistosi errori: era semplicemente così evidente che Hirao è stato colpito e che avrebbe dovuto perdere.(...) Non credo che un maggior numero di seminari per arbitri cambierebbe quello che è successo nel caso del match tra Mandia e Hirao: i due arbitri che hanno rifiutato i punti italiani erano ovviamente consapevoli di che cosa costituisce un ippon, erano solamente troppo preoccupati riguardo a chi era il favorito (il che è peggio perché ciò implica che erano dei codardi)."
Infine, per completare il quadretto, il parere di un altro utente, Keenan, 11/04/05, che, nel sondaggio Kendo>Dojo>"What grade is your dojo leader?", commenta così il suo allenamento col nostro Fabrizio: "Voi affrontate delle competizioni belle toste ai campionati europei. Mi sono allenato con il campione in carica Fabrizio Mandia e, lasciatemelo dire, è proprio forte. E' ancora un sandan, ma credo che mostrerà, ancora una volta, il più forte kendo in Europa. Vorrei essere ancora in Europa. Mi piacerebbe guardare la competizione."

Che nostalgiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Come per chiudere degnamente questo quadro, vai alla discussione sullo stato di salute del kendo italiano
Foto tratte dal sito della European Kendo Federation.

7 commenti:

yama ha detto...

... ma!

ama ha detto...

???

yama ha detto...

... più che nostalgia io parlerei di malinconia per le occasioni perdute.

ama ha detto...

Nostalgia di grandi risultati. Chissà se torneranno? Il punto è: che cosa si può fare affinché tali risultati ritornino? Affinché non si perdano altre occasioni? Parlavi di una "maturazione del pensiero federale"... ma forse è meglio continuare a parlarne sul forum del Genova Kendo. Ci vediamo là. ^___^

Carlo ha detto...

Bello... e complimenti per il migliorato parcheggio!

ama ha detto...

^___^
A proposito nishinkan, ho riferito le tue congratulazioni per la laurea al maestro che ti ringrazia.
Ciao!

Carlo ha detto...

A proposito nishinkan, ho riferito le tue congratulazioni per la laurea al maestro che ti ringrazia. GraSSSie cara, spero appena possibile di rinnovargliele di persona.