sabato 3 maggio 2008

Reality kendo

Mi sono scoperta pigra a memorizzare termini giapponesi, ma questo rende difficoltosa la comprensione delle spiegazioni degli istruttori quando ne fanno uso.
Perciò ho preso in mano il fascicolo "Kendo-no-Kata" (pubblicazione Heki Sui Kan) tratto dal numero zero della rivista KI.
Ho dunque chiarito bene chi sono Uchi-dachi e Shi-dachi, e cosa comportano i rispettivi ruoli.
Nota: "Entrare in sintonia con Shi-dachi, percepire così i suoi stati d'animo".
Ma...COME?
Penso che riuscire a fare questo, specialmente poi nella vita quotidiana, potrebbe veramente cambiarci la vita.
"...non abbiamo il diritto di coinvolgere il compagno in una pratica esclusivamente personale, il Kendo si fa in due ed il Kata in particolare".
Mi chiedo: tenere ben presente questo nel kendo, quanto può trasformarci nella vita reale?

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2 commenti:

Carlo ha detto...

Penso che riuscire a fare questo, specialmente poi nella vita quotidiana, potrebbe veramente cambiarci la vita.

Personalmente credo di si. E' un punto di vista che ho cominciato ad esplorare un po' di tempo fa e riserva continue sorprese... perché a volte ci si addestra a percepire uno schiaffo per poter sentire anche una carezza... e viceversa.
;-)

ama ha detto...

Ci si addestra a percepire uno schiaffo per poter sentire anche una carezza?